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Tè Nero

Il tè nero è la tipologia che ha avuto più successo in Europa negli ultimi 200 anni. Mentre in Cina e in tutto l’estremo oriente il tè verde è sempre stato la bevanda quotidiana per chiunque, dall’imperatore al contadino, in occidente il tè è stato per moltissimo tempo consumato solo nelle corti e nelle case dei nobili. Il tè nero viene prodotto in tutta l’Asia: Cina, India, Taiwan, Korea, Nepal fino all’Iran (senza contare le piccole produzioni sparse anche in Europa o in Africa). Si tratta di un tè completamente ossidato che mantiene le sue caratteristiche organolettiche più a lungo rispetto alle altre tipologie di tè. Probabilmente proprio per questo è quello che ha avuto il maggior successo nel mondo occidentale.

Metodo di produzione del tè nero

Raccolta: in base al luogo d’origine o alla tipologia di tè, possiamo avere da 1 a 4 raccolte l’anno. Anche per questa categoria la qualità migliore è rappresentata dal germoglio chiuso o dal germoglio e dalle prime due foglie.

Appassimento: le foglie appena raccolte vengono adagiate in grandi vassoi di bambù e lasciate ad ammorbidire per circa 5/6 ore

Rollatura: può essere manuale o meccanica e serve a rompere la struttura delle foglie per far emergere la componente aromatica. Inoltre conferisce alle foglie le varie forme tradizionali della regione di orgine.

Ossidazione: è la fase fondamentale che trasforma la foglia in tè nero. Le foglie vengono lasciate a ossidare a temperatura ed umidità controllate.

Cottura: spesso si fa in forno o in padella, con la fiamma viva per asciugare il tè velocemente e bloccare il processo di ossidazione.

Tostatura: alcuni tè neri possono subire questo ulteriore trattamento, per conferite un sapore più intenso

Selezione delle foglie: è una fase fondamentale perché le foglie vengono selezionate in base a qualità e pezzatura. Le parti rotte e meno integre vengono spesso usate per i blend o i tè in bustina

COLTIVAZIONE
EDIZIONE LIMITATA
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